Incominciamo dalle cose serie allora: Genova.
Dell’estate 2001 a Genova ho dei ricordi contrastanti. Io a Genova sono arrivata in treno sabato 14 luglio 2001 con un treno “normale”. Ci sono stata una settimana, e ricordo i bambini che giocavano nei parchi dove montavamo le prime tende, il bagno a mare nello stabilimento ancora aperto, negozi aperti, autobus che funzionavano. Le prime conferenze mentre ancora si cablava il Media Centre. E poi il 19 ... inizia il ghetto. Genova chiude, ci rinchide, siamo chiusi in gabbia, ma ancora non lo sappiamo. Faremo la fine dei topi. Quello che succederà... forse non ci crederete, ma lo sto ancora elaborando.
Non ce la faccio ancora a scrivere dei giorni di fuoco. E sono passati 7 anni...
E poi il dopo... sentire la gente che MI RACCONTA Genova, a me, che mi dice, anzi che mi vuole convincere di come è andata. Che fatica, che dolore, quanta energia a spiegare...
A smontare pezzo per pezzo la propagada mediatica.
Ed adesso che il vice questore aggiunto Fournier confessa le barbarie che per anni abbiamo denunciato... bhe, non me ne frega un cazzo dei politici, ma vorrei guardare in faccia le persone che hanno tentato di raccontarmi Genova, di dirmi cosa era e cosa non era successo.
Le vorrei rincontrare una ad una e dirgli: allora?
Chi è l’aggredito e chi è l’aggressore?
Chi ha mentito e chi ha detto la verità?
Pesante pensare di vivere in una democrazia che si può di botto spegnere come un interruttore della luce, eh? Fa paura anche a voi solo l’idea, eh? E’ per questo che vi siete rinchiusi dentro la bella bugia: i buoni di qua ed i cattivi di la’. Ma vi si sta sgretolando un pezzo per volta.
Io amo il mio paese ed ho visto la democrazia così faticosamente conquistata spegnersi come una candela al vento: leggi, diritti, convenzion internazionali... il buio. Giorni di buio.
Vi hanno massacrato i figli a manganellate, nel corpo e nello spirito e non li avete difesi.
Non i miei od i tuoi figli, i figli di tutti, la mia generazione porta una cicatrice. Se la ricorderà a lungo, anche se i genitori la voglioni rimuovere e dimenticare, come se non fosse mai accaduta.
Mio padre mi ha detto: smettila di lamentarti! La mia generazione sta ancora aspettando giustizia per la bomba a Bologna, piazza Fontana, Ustica. La tua almeno ha imparato! Voi faticosamente e dolorosamente avrete giustizia.
Io ci spero che mio padre abbia ragione.
Per me e per il mio paese, perchè io sono fiera di essere italiana.
28/06/07
Allora si riprende a vivere… più o meno
27/06/07
La bottega
Appoggiai la sacca sul tavolo, ne occupava la metà, l'uomo mi guardò dritta negli occhi, poi in silenzio aprì la sacca. Rovistò dentro. Dissi: C'è tutto, non manca nulla. Lui mi guardò ancora una volta. Pagò il prezzo pattuito. Mi voltai per andarmene.
Mi disse: Aspetta.
Adesso ero io che lo guardavo dritta negli occhi. Mi porse un'altra sacca, nuova e più piccola della mia, stava in una mano.
Gli dissi: Mi hai già pagata.
Questo è un regalo, rispose.
Sapevo cosa conteneva.
Non è la mia, dissi, non ancora, rispose.
Prendila, affermò, e mi allungò la sacca.
Ma così non finirà mai, gli dissi.
No, non finirà mai, rispose.
Sentì la mia paura ed il mio desiderio. Prese la mia mano e sul palmo appoggiò la piccola sacca, sentivo il suo contenuto fremere, ne sentivo il calore.
Un attimo, chiusi gli occhi per un attimo.
Lui disse: è la tua nuova sacca adesso.
E mi spinse fuori. Mi chiuse la porta in faccia.
Sapevo che non avrei potuto aprire la sacca. Si sarebbe aperta quando il suo contenuto fosse stato pronto ad uscire. Io avrei dovuto solo aspettare.
Il mio passato mi aveva fruttato bene, la paga era stata buona.
Il mio futuro entrava in una tasca, non sapevo quando si sarebbe schiuso.
Ripresi il cammino.
25/06/07
Tutto sarò
Voglio, avrò
se non qui,
in altro luogo
che ancora non so
Niente ho perduto
Tutto sarò
(pessoa)
P.S. Pianto solo 2 volte oggi ... successone :-)
24/06/07
I giorni di dolore
Quando il cuore senza un pezzo il suo ritmo prenderà
Quando l’aria che fa il giro i tuoi polmoni beccherà
La notte è passata.
L’onda di dolore che scartavetra il cuore e la schiena è passata.
La tempesta si è abbattuta in tutta la sua potenza, mi sono legata alla barca e non sono affogata.
Questo non sarebbe stato possibile senza la presenza fisica di Mic, senza quelli che hanno telefonato, scritto sms, mandato email e lasciato un messaggio sul blog.
Grazie a tutti ed a tutte, io lo sapevo che avrei ricevuto un no che sarebbe stato come un porta in faccia, un tir sui denti ed una pugnalata al cuore tutto in insieme.
Pensavo che questo mi avrebbe preparato all’urto, ma non è stato così.
Giovedì sono totalmente crollata. Ho pianto 24 ore di fila... incredibile quanto si possa piangere.
Rimesso 2 volte e sostanzialmente dormito male 4 ore.
Mi sono sentita su un automobile a cento all’ora che si schianta consciamente contro un muro di cemento. Ed avevo scentamente strappato via tutti i freni.
Furba eh?
Ho pregato che il cuore smettesse di battere, che si spegnesse, perchè credevo non avrebbe retto.
Adesso c’ho un cuore monco di un pezzo... che batte e sanguina, ma sta cicatrizzando.
E poi respiro, respiro di nuovo. Ed ho un abbozzo di sorriso.
Adesso che la notte è passata inizieranno i giorni di dolore.
Oggi ho fatto una giornata ricordi (la poesia del post precedente la dice lunga), una giornata fatta di musica, letture (comprese le mie poesie, vari forum e blog, libri e fumetti), buon cibo e riflessioni.
Sintetizzo: sono innamorata di un uomo che non mi vuole... succede. Purtroppo il fatto che lui abbia detto no, non mi fa smettere di essere innamorata... succede anche questo.
Essere innamorati vuol dire vivere, vuol dire provare emozioni e sentimenti, e quindi anche dolore. Ed io non voglio smettere. Smetterò un giorno di essere innamorata di lui. Ma non voglio mai smettere di provare sentimenti ed emozioni. Questo implica stare male... ed appoggiarsi agli altri quando si sta male.
Molto tempo fa ho preso la mia armatura e l’ho buttata alle ortiche ed ho scelto di non indossarla mai più, conscia che questo voleva dire essere esposta al dolore certo, ma l’amore che ho ricevuto, che finalmente poteva entrare ed uscire liberamente, bhe’ quello ripaga 100 volete, ripaga sempre.
L’amore della mia famiglia e dei miei amici non ha prezzo.
Lui ce l’ho nel sangue, anche se non l’ho mai neanche sfiorato... e ripulire il mio sangue sarà un operazione lunga. Appunto i giorni di dolore.
Ci vorrà tempo, molto mal di stomaco (oggi ho rimesso solo una volta però), altri pianti e urla, e notti in piedi a passeggiare sul corridoi a chiedersi un sacco di perchè.
Ma come allora (quando ho dismesso l’armatura) ho ancora il coraggio di chiedere ai mie amici ed alle mie amiche di starmi accanto e sostenermi ... di nuovo.
Buonanotte... scusate l'invasione questa notte visiterò i vostri letti e mi farò abbracciare (da tutt* quell* che me lo hanno offerto :-))
Grazie
23/06/07
E così (poe) sia
Se il cuore si lamenta
la mente lo rincuora.
La mente si accontenta
il cuore tenta ancora.
La mente raramente
rammenta cio che ignora
e mente assiduamente
al cuore che si innamora.
Ma un cuore che si spezza
non sente più ragione,
la mente scende al cuore
per chieder spiegazione.
Ma intanto il cuore sale
dal centro del torace
e va verso la mente
per darsi un po' di pace.
Nel mezzo del cammino
su un groppo che c'è in gola
la mente incontra il cuore
lo ascolta e lo consola.
Gemelli Ruggeri, Smemoranda 1995
22/06/07
Nessun dorma
Mi sono svegliata ... anzi mi hanno svegliato i mie singhiozzi: alle 3 ed alle 5.
Debbo imparare a piangere sommessamente la notte: oggi in ufficio ero uno straccio. Ho pure dovuto preparare un report... ecchecazzo!!!!!!!!
... e stanotte si replica!
Mi debbo ricordare di cenare leggera... altrimenti rimetto di nuovo... la pasta al forno della mamma nn aiuta.
mannaggia
(lo so sono battute acide... meglio del prendere a craniate lo stipide della porta)
"Ma ci avevi creduto davvero o ci avevi sperato soltanto?"
Vince un marameo chi indovina canzone ed autore
Vado a disperarmi nel mio letto... esattamente che ce l'ho a fare un letto matrimoniale io?
21/06/07
E' notte
Avrei voluto rispondergli: ho bisogno di te, di un uomo come te, di quello che sei, del tuo cuore. Non cerco altro.
Ma non l'ho fatto.
Adesso mi bruciano gli occhi dal troppo pianto.
Sento il dolore impossessarsi dello stomaco e del respiro.
Respiro a fatica. Respirare mi fa fatica.
Un treno senza rotaie mi è passato sulla colonna vertebrale, mi ha spezzato il collo.
I nervi sono tirati e scoperti.
Ho una lama in gola, non riesco ad urlare.
Il dolore è un vento freddo che ribalta il mio essere, che mi sconquassa dentro e fuori.
Il mio cuore è dolente, manca di un pezzo, del pezzo che gli ho lasciato.
Perchè amare è un dono.
Lentamente, ma inesorabilmente, ho inizato un cammino di allontanamento che mi devasta l'anima. Sarà così fino alla prossima alba.
Ma quanto è lunga la notte?
Adesso qui fa freddo, piove, tira vento ed è tutto buio.
La tempesta
La risposta è arrivata.
E' una bella lettera che mi ha confermato (se ce ne fosse stato bisogno) il perchè mi sono innamorata di lui.
Porta in regalo l'albero dell'amicizia. Un albero che mi aspetterà se un giorno tornassi.
Oggi per me quell'albero non è abbastanza, anche se so quanto è prezioso.
Gli ho lasciato a fianco un secchiello d'acqua, spero lo innaffi mentre sarò via.
Io non ho le parole, adesso, per condividere con voi.
Ho raffiche di vento e pioggia, e il freddo e le onde.
I rumori e gli odori di una tempesta che si abbatte.
Lo so che mi siete vicini, so anche che deve passare il dolore e la notte, per vedere un'altra alba e la bonaccia.
Per ora la notte è appena iniziata... speriamo che lo scafo regga e le vele non si strappino.
Ma fa tutto molto male.
20/06/07
Dichiaro calato il 2 di picche
Nessuna risposta alla mia lettera dopo cinque giorni.
Silenzio.
Nessuna risposta al mio sms di questa mattina dove dichiaro che al silenzio da stillicidio avrei preferito una risposta dolorosa, perche' questa si può affrontare e superare.
Silenzio.
Silenzio.
Sembro non meritare neanche un "vaffanculo stronza levati dalle palle", almeno in nome di una vecchia amicizia... che pensavo di aver costruito.
Sono appensa ad un filo, esposta alle intemperie, ho lasciato aperta la porta del cuore.
Silenzio, il silenzio è una scelta, bene, visto che parlo da sola, da sola dichiaro calato il due di picche, taglio il filo e chiudo la finestra.
Ho archiviato mail, file, foto e quant'altro sotto la directory "cuore in inverno" ... perche' deve fare molto freddo in un posto dove non ci sono parole per rispondere.
Non riesco neanche ad essere incazzata, ma solo molto molto rattristata.
Da questa notte dichiaro aperte le cataratte del pianto.
Mentre scrivo piango, il pianto laverà il dolore, i ricordi, i desideri, i sogni, le fantasie.
Piangero domani, piangerò dopodomani, piangerò per tutta la settimana, piangerò un mese... e poi piano piano, piangerò sempre un po' meno, fino a chè un giorno farò qualcos'altro invece di piangere.
18/06/07
... aspettando il 2 di picche
Aspettando il 2 di picche domenica pomeriggio io e la mamma siamo andate a spasso per Bruxelles. Dopo un paio di tentativi falliti: il giorno del suo compleanno lei non stava bene e sabato pioveva, finalmente domenica pomeriggio è uscito un po' di sole. Non troppo... tipico apri e chiudi che fa qua.
Ci abbiamo messo una vita dal palazzo Reale a la Grand Place... praticamente un intero pomeriggio. Ma mamma era contenta. Si è fatta praticamente tutti i negozi...
Io: ma che ci vai a fare da Armani a Bruxellese...?
Lei: hai visto mai... che qui costa meno
Io: a ma', magari costa di più...
E poi mostre di arte varia, e concerti di musica da camera e gitana, wuffle con cioccolato e noci, 2 paia di scarpe (una a testa) e poi le ho regalato un completo, lei non se lo sarebbe mai concesso. (Sono rimasta senza una lira!!!!!)
Stanche morte ma contente siamo tornate a casa.
Abbiamo scazzato un po' in questi giorni, ci metterò mesi a trovare le cose che lei ha "messo a posto"... ma i soldi spesi in 2 anni di analisi sono del tutto ripagati da questa nuova nostra capacità di essere in relazione. Finalmente.
Aspettando il 2 di picche sto scaricando 6 film:
Nuovomondo
Clerks
Clerks II
Kyshan La rinascita
Il castello errante di Howl
Il Diavolo veste Prada
Aspettando il 2 di picche la mamma mi ha cucinato le cozze al gratè ed ha comprato le ciliegie (che qui sono carissime): per farmi sorridere.
Mercoledì parte: ha lasciato nel frizer vaschette di parmigiana e pasta al forno da scongelare e metterre al forno per le serate in cui non mi va di cucinare (ultimamente spesso).
Non ce lo diciamo, come volessimo esorcizzarle, ma le analisi sono prossime, di questo periodo l'anno scorso le diagnosticavano un tumore, dopo un anno check-up completo... ho imparato ad aspettare quella busta rettangolare e bianca, e sentire l'eco della parola "negativo" e scordare tutto il resto.
Aspetto.
Aspettando il 2 di picche ho preparato i fazoletti, la birra è in frigo, tequila e porto rosso sono nella dispensa.
I miei amici hanno ricaricato i cellulari ed il network "consolazione da 2 di picche" è già pronto.
Insomma aspetto di farmi sto pianto liberatorio, di farmi passare sta nausea da attesa e sciogliere il groppo in gola. Ho bisogno di liberarmi, perche' nel limbo dell'attesa le fantasie illusorie si moltiplicano e la mente fa fatica a consolare il cuore.
Che si abbatta il temporale sulla mia barchetta a largo, che rovescino le nuvole il loro carico di pioggia, che i fulmini scarichino la loro potenza, che il dolore si abbatta potente e mi lasci sconquassata.
Perche' c'è bisogo di attarversarlo tutto il dolore per vedere alla fine spuntare il sole di bonaccia.
Buonanotte
16/06/07
Estetista
La mia estetista è giovane, sui 23/25 anni, è minuta, un po' rotondetta, porta una terza abbondante e soprattutto ha un bellissimo paio d'occhi, non ho mai visto un incrocio tra l'azzurro, il grigio ed il verde così luminoso. Ogni tanto mi scopro a fissarle gli occhi.
Lei è carina, gentile e brava, ecco, soprattutto brava. Una specie di Terminator dei peli. E' inutile che io cerco di dimenarmi e di lamentarmi. Lei è peggio di un cavaliere crociato che vede un mussulmano, praticamente con lei i peli non hanno scampo.
Io alla fine sono contenta perchè pago ed il servizio che mi viene reso è eccellente. Ma durante... le pene dell'inferno.
Il tutto in un religioso silenzio che sa di "sono in missione x conto di Dio"... questo perche' la mia estetista parla tedesco, fiammingo e francese... io parlo inglese ed italiano. Fate un po' voi.
15/06/07
Spedita!
Questa e’ una lettera allegra. Non te l’ho mai scritta una lettera allegra… devi ringraziare uno che non conosci, veramente che non conosco neanche io ... perche’ visito solo il suo blog.
Ma lui ha scritto questo
Specifico meglio perchè mi fa sesso.
Io credo che di una persona si debba conoscere tutto, le movenze, gli angoli, le urla, i sorrisi, il profumo, la voce, la tristezza, la pelle, il sesso, e chissà quant'altro ancora che non mi viene in mente, ed apprezzare non dico tutto ma la maggior parte per innamorarsene, o affinchè la passione scoppi.
Qualcuno la chiama riduttivamente "chimica", ma non è esatto, c'è molto di più, è tutta quanta la persona che produce un effetto verso un'altra persona.
Negare l'importanza dell'esteriorità non serve a nulla, negare che ci dev'essere un brivido quando le pelle si sfiorano, quando gli occhi si incontrano, è assurdo, almeno per me.
Io sono stato scottato qualche anno fa, quando mi ero invaghito di una ragazza, volontaria in ambulanza: per nulla bella anche se a me piaceva comunque, ed era molto dolce e sensibile. Le mandai a casa delle rose rosse, e ovviamente non sortirono l'effetto voluto... mi spiegò che non si sentiva attratta da me, anche se mi apprezzava per quel che ero dentro.
Io lì per lì mi incazziai, deluso... ma aveva ragione! (del resto a me è sempre piaciuto un tipo di ragazza, e non è spiegabile, è così).
Perchè mi piace il blu? perchè mi piace la vaniglia? perchè mi piace la figa? boh! mi piace, ossia viene da dentro, dalle parti più profonde di me, e lo accetto. Mi piace e basta, perchè razionalizzare? perchè devo rivestirla di una motivazione logica o socialmente accettabile? inoltre: che ci posso fare se qualcos'altro non mi piace? nulla!
Questo a mio parere non è essere superficiali, ma è rendersi conto serenamente che spesso apprezziamo una cosa o una persona per una spinta che ci viene da dentro; per questo dovremmo ascoltarci di più e razionalizzare di meno.
N.B.
anzi:
N.Acid.
Questo discorso vale per i maschi: voi donne dovreste fare il contrario!!! usare più razionalità e meno estrogeni!
Ed io dopo tanto tempo mi sono sentita leggera, cazzo, leggera dopo 7 mesi di tentativi di razionalizzare, inquadrare, etichettare, capire e spiegare.
Non c’è nulla da capire. Io e te non siamo fatti per essere amici, mi dispiace, ci ho provato con tutte le mie forze ed energie a tenere la nostra relazione come era prima di novembre 2006. Una bella amicizia che poteva avere tanto da dare ad entrambe, ma non è quello che sento dentro.
Fino a ieri questa cosa mi faceva stare male, volevo, dovevo, salvare la nostra amicizia a tutti i costi. Perche’ per me l’amicizia è una cosa seria, nell’amicizia ci si prende cura uno dell’altra, l’amicizia è un dono da trattare bene e questa era una sbandata che sarebbe passata prima o poi.
Ma io vorrei abbracciarti prima di addormentarmi, ridere alle tue battute sceme, pulirti l’elmetto prima che tu vada in trincea e prepararti il caffe’. Essere lì quando torni stravolto dal lavoro, dalla trincea, dalla vita. Essere lì per accoglierti e sostenerti.
Vorrei farti ridere, con gli occhi e con il cuore. Vorrei offriti un abbraccio che consoli e mille baci che ristorino. Vorrei ruzzolare con te fra le lenzuola e vederti finalmente riposare sereno.
Vorrei ascoltare i tuoi sogni e farli volare su aquiloni colorati.
Vorrei raccontarti di quanto è fragile la donna che tutti vedono forte, dello sgrunt del lunedì mattina, del “pizza, birra, piedi sul tavolino&telefilm” del venerdì sera, dei libri, dei film e dei fumetti.
Vorrei camminare per Roma con te e portarti a vedere i luoghi che amo, i tramonti dall’Aventino e le albe su Caracalla. E perche’ no ... i castelli della Loira e le strade della lavanda in Provenza.
Perche’ questa è una lettera allegra? Perche’ non ne ho la più pallida idea di perche’ tu e perche’ adesso... ed in questi mesi non l’ho trovata... ed oggi ho smesso di cercarla. Non sono più afflitta dalla “motivazione logica e socialmente accettabile”. E strano a dirsi, sorrido, e sono allegra.... :-)
Ebbene si, vorrei avere una relazione con te e vedere dove la vogliamo far andare. Non c’è niente di logico, razionale, strutturato ed organizzato. Nulla di tutto questo. Ma la desidero uguale e mi riempie il cuore di tenerezza e sorrido, di nuovo! :-)
Molto semplicemente mi piaci da impazzire e vorrei baciarti. Perchè? Bho.
Ora... conoscendoti, per te questo è un altro vespaio in un momento in cui di vespai ne hai da gestire abbastanza... anche se io vorrei essere un unguento sulle ferite ed un cartone animato che spezza il film drammatico... per te non è così.
Stai tranquillo sono pronta al 2 di picche, farà male uguale, ma non sono sola. Non mi puoi vedere, ma sto sorridendo, anche se so che mancherai da morire e teribilmente.
Come si chiude una lettera del genere? Non so neanche questo.
Con un bacio, forse, quello che non ti ho mai rubato.
Ciao
P.S. Questo post scriptum non e' presente nella lettera: grazie Steff
14/06/07
vita pulsante
Io non ho i contatori di accesso, non so quanta gente mi legge o passa di qua e da dove, non ho neanche quell'attrezzo che ti dice se hanno aggiunto un commento e dove, non so mettere i video di YouTube ed a malapena so aggiungere le foto dei mie nipoti. Non metto le etichette ai post e quindi non sono categorizzati. Non so inserire i file musicali, nè tantomeno i link dentro i post.
Per me il linguaggio html è un codice massonico indecifrabile.
Insomma uso questo attrezzo come una macchina da scrivere, quando potrei farlo diventare multi-task-interattivo.
Diciamocelo: sono una schiappa.
Eppure non mi interessa minimamente, questo è un blog per evitare di dover scrivere 30 mail alla settimana... aggiornare voi che siete lontani di come mi va la vita quassu'.
Ma sono altre le cose che mi hanno colpito dei blog: la parola.
L'uso della parola. Ci sono persone che "piegano" la parola, la modellano, la plagiano, la usano come poche volte ho visto fare. E mi emoziono e mi stupisco.
C'è una differenza abissale tra Rosco e Steff o tra Angela e LaVale.
Eppure passano vita a piene mani: come acqua scrosciante. Non solo sono vivi loro, ma passano tutto: emozioni, pensieri, riflessioni, esperienze.
Ho fatto dei bagni di vita ultimamente. Ho letto i blog come si leggono le biografie, come un libro, assetata.
Certo i blog sono mondi, i mondi che lasciamo che gli altri vedano, la parte di noi che lasciamo che gli altri (gli sconosciuti) conoscano.
Ma sono libri aperti, aperti a chi passa e lascia un commento, aperti a comunità virtuali che si allargano e si restringono.
E' un nuovo agorà. C'è chi dice più falso, io credo più vero. E' vero che nell'anonimato ti puoi creare tutte le personalità che vuoi, tutte le maschere che credi... ma si vede. Chi legge lo sente e ... poi non si aggrega.
La vita vera e pulsante è la cosa che ci attrae, è quello che cerchiamo e ci "aggreghiamo" in comunità di affini, che è un concetto più complicato di identici.
Ci sono delle persone splendide e dei fancazzisti incredibili fra i mie link. Ma sono veri, vivi, pulsanti, drammaticamente sani nella loro follia... hanno smesso le maschere di cartapesta, si sono liberati dei vincoli di "saggezza" del nostro tempo e interpretano liberamente loro stessi, o una parte di loro, o il personaggio che avrebbero sempre voluto essere, ma la differenza con il mentire, è che giochiamo a carte scoperte.
Non tutti hanno il dono di saper piegare la parola, di sapere raccontare, ma ci sono blog che nella loro semplicità fanno più saggezza dei mie libri di filosofia o di quelli di teologia.
Ho scoperto un mondo... e di nuovo mi è stata donata amicizia e sorellanza senza che io meritassi nulla.
E' vero che la vita stupisce... ancora ed ancora.
10/06/07
Tre in uno (tre riflessioni per un post ...)
Ormoni a mille... e quindi l'ho sognato tutta la notte. Mi sono svegliata ed ho pensato: basta lo chiamo. Gli dico quanto mi piace e che se potessi me lo farei là dove lo trovo. Che se potessi mi piacerebbe avere una storia con lui e vedere cosa succede. Che vorrei stare ore ad acoltare le cose che ha da dire sul mondo, sulla vita. Che mi interessa quello che pensa e che mi piace discutere con lui. Che mi piace sentirlo ridere e vedergli il sole negli occhi.
E mi prenderei un gentile ed imbarazzatissimo 2 di picche e si chiude così...
Perdo un amico importante, già...
Ma uno che non chiama a meno che non lo tiri x la giacchetta. Certo se ho bisogno è la persona più disponibile del mondo. Ma di suo non ha mai chiamato, mai cercata se non in risposta ad un mio sms o ad un mio squillo.
Certo sta attraversando un momento molto duro e difficile, ma non è una buona scusa... ed in più io che ci posso fare se mi sono "accorta" di lui solo ora?
Sindrome da crocerossina? Spero di no.
Basta, questo è un chiaro segno di pile scariche. Sto di nuovo andando a cercare affetto dove non ce n'è, non nel senso che me lo aspetto io.
Voglio tornare a casa. Alle relazioni fondanti ed importanti della mia vita.
Ho capito una serie di cose fondamentali da questi sei mesi:
1) il mio sogno diventa incubo se non condiviso nella progettualità con chi lo sviluppa con me: ho scoperto di essere un animale da team e solo dentro il gruppo quello che faccio prende senso
2) Ho bisogno della vita pulsante attorno a me: ho pensato per troppo tempo che mi basto a me stessa e che in fondo me la cavo egregiamente, niente di più falso, certo posso sopravvivere ovunque, ma posso vivere solo se ho attorno quelli che amo e che mi amano
3) Debbo confessare il bisogno di essere amata ed accettata da quelle che ritengo le persone fondamentali della mia esistenza (fatto poco)
4) Debbo affondare questo stupido senso di rivalsa che si nasconde insidioso dietro
il mio sogno, frutto del senso di invisibiità che mi perseguita: non debbo più dimostrare niente a nessuno, o credo in quello che valgo e faccio o chiudo baracca e burattini
5) Debbo curare e sradicare definitivamente quello che di malato si insidia nelle relazioni che costruisco: è ora che piglio sto toro x le corna e me lo levo dalle palle, voglio essere libera dal passato che mi avvelena l'esistenza
6) Voglio tornare a dormire serena, a ridere e giocare, voglio godermi la vita nel profondo, perchè come l'esperienza di Lalla insegna e segna, la vita è un soffio, si può perdere tutto in un attimo
7) Voglio portare i miei nipoti e le mie nipoti alle giostre
8) Voglio visitare le isole Galapagos prima della fine della mia esistenza
Questi sei mesi sono stati duri ed intensi, mi hanno portato al limite, anzi mi sono portata al limite. Bene, nella vita si impara anche così. Che ci sono territori che non vale la pena di conquistare perchè tolgono invece di dare.
Nella gioia ed emozione e felicità che ho provato ad avere l'opportunità di tirare fuori il mio sogno dal cassetto e realizzarlo, non ho analizzato bene in quale realtà lo calavo e dove lo andavo a realizzare. O forse non era neanche possibile fare un analisi del genere allora. Ho provato ed ho scoperto che questo non è il posto giusto. Nè per me nè per il mio sogno. Però, adesso, che il mio sogno è uscito da iperuranio ed è sceso nella realtà, bhe, ci sono un sacco di valutazioni da fare ... mi prenderò del tempo per farlo seriamente.
Adesso debbo usare bene quello che ho imparato.
Cari vecchi e nuovi amici miei, riappropriarsi del prorio senso della vita non è una bella avventura che vi andrebbe di condividere con me?
C'è un maschera di cartapesta da buttare giù. Una donna in carne e ossa, forza e fragilità da tirare fuori ed accettare così com'è... ed io sono la prima della fila.
02/06/07
Fuori dall'incubo
La Lalla è finalmente uscita dall'ospedale. Siamo usciti dall'incubo di perderla ed adesso come molte persone che conosco (mio padre compreso) dovrà coinvivere con un malattia per il resto della sua vita. Ma questo è tutto gestibile... l'importante è averla qui con noi ancora a lungo.
Questo evento mi ha fatto riflettere, molto ..., debbo dire che sto ancora qui che ci rifletto, sulla vita e sulla morte, sulle relazioni, sulle cose che ci diamo attraverso le relazioni, sul senso stesso che queste danno alla nostra vita.
Ogni tanto me lo dimentico...
Lode a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra ai nostri cuori.
Benedici i nostri cuori e le nostre giornate, Signore, donaci pace e serenità... ed insegnaci a vivere questo dono meraviglioso che è la vita in gioia e comunione con gli altri e le altre.
Amen