sono le 3 di notte, sono ad Atene e sto lavorando
abbiate pazienza è un brutto momento
mi tengo su pensando che mi volete bene anche se finisco a fare la cameriera
vi racconterò con calma quando esco dal tunnel
tenetemi abbracciata perchè questo è il momento di picco peggiore ... credo ... spero
vi penso a tutti, giuro
tarta
P.S.: x tutti quelli che stanno impazzendo con i miei viaggi: il post e' stato scritto alle 2.05 del 26/02/2007, ma siccome nn avevo connessione, caricato il giorno dopo e inserito con la data in cui l'ho scritto, spero tutto piu' chiaro
26/02/07
mi mancate tutti terribilmente
04/02/07
Genova&Catania
A quella testa di cazzo che ha scritto sul sito della squadra del Livorno che la vita dell'ispettore Raciti pareggia i conti con quella di Carlo Giuliani, ma vaffanculo!!!!! bhè spero che ti caschi il pisello, adesso, là dove ti trovi, e che qualcuno ti regali un pò di neuroni, perchè a te hanno scordato di darli quando li distribuivano.
Io a Genova c'ero, ci sono stata una settimana, sono arrivata sabato 14 luglio e sono dovuta fuggire sabato 21 luglio 2001. Quei giorni ce li ho stampati a fuoco nella memoria, nel corpo e nell'anima. Carlo Giuliani nn voleva morire, nessuno di noi voleva morire... quella settimana è un fatto complesso e articolato, troppo facile tirare una linea e dire i buoni di qua ed i cattivi di là. Nessuno riporterà in vita Carlo, e nessuno può uccidere o "pareggiare" i conti con la vita di un altro. Non nel nome di Carlo o di qualcun'altro che era a Genova, come me. Non si giustifica la morte di Carlo, nè quella di Raciti. Qualcuno singolarmente e collettivamente ha scelto la violenza e l'effetto della violenza è la morte. Ed a questo nn c'è giustificazione nè a Genova, nè a Catania, nè da nessun'altra parte, quando scegli il fucile o la pietra, lo sai che quella pallottola o quel sasso hanno un nome scritto sopra... entrambi si incontreranno sul ciglio della morte.
Si può fare una scelta consapevole, sapendo perchè imbracci il fucile e te ne prendi tutte le responsabilità e nn cerchi scuse in vendette che nn ti appartengono (al massimo sono le tue vendette).
A fare i rivoluzionari ci vuole coraggio, perchè devi guardare tutti i giorni in faccia la morte, rischiare la tua vita, uccidere, togliere la vita, e ricordare a te stesso o a te stessa perchè lo fai. E' un'esistenza pesante.
Non so cosa mi fa più rabbia la morte senza senso di Raciti, di Carlo o chi se ne appropria x i propri fini del cazzo.
Di fronte alla morte si dovrebbe stare in silenzio, perchè abbiamo fallito, nn siamo riusciti ad evitarle. E prima di parlare di giustizia (e nn vendetta) chiedersi quanto c'ho le mani sporche di quel sangue, e solo dopo parlare e questionare.
L'elaborazione collettiva dei fatti di Genova chiede giustizia, nn vendetta, mai.
Genova e Catania hanno solo due cose in comune: un morto che si poteva evitare e tanta violenza inutile.
Mi girano le ovaie a elica!!!!!!! Dio quanto mi girano.
P.S. ore 20.00: Scusate, il sito dove è comparso il post del cazzo era www.iltifonet.it/livorno, e nn quello del Livorno calcio. Cmq il sito in questione, viste le valanghe di cazzate che stava lasciando postare senza riuscire a fermarle, si è auto chiuso. Perchè la vita di un altro vale così poco? meno di un gol....
Nel frattempo scopro che come un cancro, questi scritte del cazzo si diffondono sui muri delle città, sui siti, sui blog... e mi piange il cuore... come diceva Quasimodo: Sei ancora quello della pietra e della fionda, uomo del mio tempo.
lettera ad un amico
lo sai, io nn ce l’ha mai avuto un amico come te. Uno che si scopre solo su msn o via sms. Ma che quando ci parlo al telefono x sapere come sta debbo faticare 7 camice.
Smetti di fare quella faccia, nn ti sto cazziando, sto giro proprio x niente. Giuro :-)
A tutti i miei amici piace parlare, anche a quelli nordici, ma forse sono strani loro o sono strana io.
Tu sei riservato, schivo, alcune volte sembri timido ed imbarazzato, mi fai sentire dentro un monologo, parlo sempre io, di me, del mio lavoro, dei mie sogni e desideri... tu rispondi maggiormente sul tema lavoro, fai quello di compagnia, giochi e scherzi e mi fai ancora da conselour (grazie, mille grazie, infinite grazie!!!), io apprezzo e mi godo la conversazione, sempre molto piacevole, ammetto... ed il fatto che qualcuno capisca così bene perchè dentro quello che sto facendo c’ho messo il cuore... e abbia anche voglia di starmi a sentire, nonchè di darmi delle dritte .... è proprio un regalo del buon Dio...
e poi di botto quando meno me lo aspetto, sei un concentrato di vita, pulsi come una supernova, spalanchi la porta della tua vita dal profondo.
Una ventata.
Ed io rimango lì, lascio che la ventata mi colga e mi attraversi, trattengo il fiato, con il cellulare in mano, leggo e rileggo i tuoi sms, ma è lui? Controllo.... si sei tu.
Sei sempre tu.
Tu scrivi asciutto, essenziale, da dispaccio d’agenzia, io ho bisogno di due pagine per dire ciò che sento, quello che mi ha smosso dentro e quello che penso rispetto al tuo messaggio del 31/01/07 (nota a margine: sono a pagina 2 e ½ e c’ho ancora molto da dire, forse x Pasqua ti do il primo capitolo – tremi, eh?-).
Differenza culturale nord-sud? Differenza di genere? Anni d’esercizio a scrivere comunicazioni short&effective?
Rimango basita, contenta di essermi meritata la tua fiducia, ma stupita di questo modo di essere in relazione che mi mette in questione (piacevole ovviamente), sulle relazioni standard che creiamo, con chi ci assomiglia e poi la vita ci mette di fronte a cose diverse (tipo te), e dobbiamo imparare di nuovo a capirle, tradurle, elaborarle, rapportarci e trovare il nostro posto e l’equilibrio.
Sono felicemente spiazzata dalla nostra amicizia: rispondi sempre, in un modo od in un altro, sia quando ho bisogno di una mano, che quando ho semplicemente voglia di fare due chiacchere, ma tu nn chiedi mai nulla x te... (dovresti....., credo....), eppure accetti tutto quello che ti dico, su di te, sulla tua vita, sulle tue scelte, posso commentare liberamente, nn mi dici mai fatti i cazzi tuoi, ed allo stesso tempo chissà che pensi di quello che ti dico .... rispetto i tuoi silenzi, nn mi pesa, ma resto una scimmia curiosa....
Tu sei fuori dal mio “giro”, lontano anni luce da come e da dove sono cresciuta io, dal mio contesto, eppure rimango esterefatta da quanto mi assomigli, nelle cose che dici, anzi nn è corretto, nelle parole che utilizzi, ci sono delle parole che usi che mi rimbombano dentro con un eco assordante. Come fai tu ad usare le mie parole? Nn parlo di singole parole, parlo dell’associazione parola/esperienza/emozione.
Mi sembra di avere un gemello, una sensazione sbalorditiva a volte.
Eppure, allo stesso tempo, nn ti si può guardare dritto dentro, bisogna fare un luuuuunnnnngo giro x capire cosa c’hai dentro... oppure aspettare che si spalanchi la porta.
Nn mi sto lamentando, nè ti sto caziando, nè tantomeno sto facendo dei giudizi di valore, nulla di tutto questo.
Penso, e siccome nn ci possiamo fare una chiaccherata in merito..... ti scrivo, tutto qui, ti scrivo contenta perchè penso che gli amici siano un dono, e tu lo sei sicuramente.
Passa una buona settimana
Ti abbraccio
P.S.: Ancora grazie, nn è per niente scontato (neanche in amicizia) che tu abbia tempo e voglia di sciropparti le mie paturnie, grazie di cuore.
03/02/07
Per la gigi
Piccola stella,
tu nn mi hai mai visto, ma il tuo papà mi parla sempre di te e poi ho visto foto e filmini da cui si vede che sei una bambina bellissima e molto tenera.
Tuo papa’ è un mio carissimo amico, lo stimo molto ed ho imparato a volergli bene anche se c’ha qualche difettuccio...(ma agli amici si perdonano).
Lo so che questo momento della tua vita è difficile, anche se hai solo 3 anni. Anch’io avevo tre anni quando i miei genitori si sono separati, nn è stato facile e con certi strascichi sto ancora facendo i conti. Lo so molto bene come stai, come ti senti colpevole, confusa e stordita, spaesata dalle cose che cambiano. Affamata di affetto che hai paura di perdere da un momento all’altro.
Tranquilla, nn succederà, nn accadrà mai, i genitori nn ti mollano mai... anche se quando avrai 14 anni desidererai con tutta te stessa che scompaiano in una bolla di sapone.
Ci sono delle cose che penso dovresti sapere, dovrebbero essere snocciolate nel tempo, iniziando da subito, perchè io credo che le cose ai bambini, anche le peggiori, come la morte, possono essere spiegate al momento giusto con parole x bambini.
Ma se uno nn c’è passato prima, nn sa quando è il momento giusto per una bambina, nn x cattiveria od incuria, assolutamente no, è che i maschi ci mettono una vita a capire le femmine, compresi i padri le figlie.
Finchè nn cadi dalla bicicletta nn sai quant’è piacevole un cerotto.
Allora lo scrivo qui, per ricordarmelo, perchè le cose scritte, elaborate, restano fissate nella memoria ... così.... come al solito, romperò i giocattoli al tuo papà finchè nn lo fa (sperando che mi voglia ancora come amica dopo questa lettera), ricordandogli quando è il momento giusto.
Anche se sarà doloroso, lui dovrà raccontarti di quanto ha amato tua madre, di perchè è finita e soprattutto, da padre e da uomo, di come sta male, di come ha affrontato la situazione (errori compresi), della sua umanità, delle sue frustrazioni e sofferenze, delle cose a cui ha detto no per starti vicino, di se’, dei suoi sentimenti e delle sue emozioni, dei suoi sogni e dei suoi desideri.
Questo è fondamentale per te e per lui, e per la vostra relazione.
Rosco è più bravo di me a spiegare i perchè ed i per come di queste dinamiche.... (no, nn conosci neanche lui, è un’altro papà intelligente).
Io x esperienza so solo che queste cose sono importanti, per il proprio equilibrio, per capire il senso di quello che ti sta accadendo intorno, del tuo dolore e del loro dolore che tu senti amplificato dentro di te (lo so cosa vuol dire avere emozioni più grandi del proprio corpo e nn avere il vocabolario giusto x spiegarle, ma solo pianto e riso. E gli adulti pensano che sei troppo piccola x capire... ma tu hai già assorbito tutto come una spugna, lo so...), queste informazioni sono importanti per decodificare con chiarezza gesti, fatti, presenze ed assenze... il rischio della decodificazione sbagliata o distorta ha un impatto devastante che vorrei tu potessi evitare.
Non vuol dire che farà meno male, mi dispiace tesoro, questo no, ma sarà un dolore per un tempo, una cicatrice che si rimargina piano piano, fino a nn sanguinare più, e capire aiuta a trovare la strada, il senso di sè, a nn sentirsi persi, confusi e soprattutto colpevoli.
Piccola stella, sta tranquilla, sorridi, la lontananza del tuo papà nn è assenza, lui è lì x te, tu nn sei assolutamente da sola, nn ti lascerà mai sola neanche quando tu prenderai strade che ti allontaneranno o quando nn vi capirete, il suo amore per te nn è in discussione, nn lo sarà mai, nè la sua presenza come genitore... allora fatti asciugare le lacrime e regalagli un bel sorriso, anche lui ha bisogno di te... ed il tuo istinto di figlia questo l’ha già capito.
Io faccio il tifo x voi due.
Ti abbraccio con affetto
Tartablu
settimana di merda
frustrazione, stanchezza, amarezza, senso di sfinimento, tutto da rimpostare.
Questo lavoro va impostato tutto diversamente. Debbo fare tesoro degli errori di questo mese. Anche se nn posso farci niente in questo mestiere c'ho messo il cuore... e l'impatto emotivo è molto più alto.
Spero di riuscire a gestire Febbraio meglio.
Grazie a: MG, Scassa, Lalla e David x essermi stati vicini, ognuno a modo loro.
Grazie a Ivana e Papà x la cartolina.